Richieste in aumento nelle agenzie d’investigazioni. I sospetti di mariti e mogli con le partite
Il settore delle infedeltà coniugali è sempre in attivo. Molti si sono organizzati per i controlli in vista degli incontri della Nazionale di mondiali, raffiche di partite ogni giorno. E poi, quando gioca la nazionale, l’Italia si ferma. Allegri grupponi di amici si riuniscono in una casa e per novanta minuti, cui aggiungere la mezz’ora prima della partita e almeno almeno l’oretta dopo, c’è il black out totale delle comunicazioni. In pratica tre ore di «buco» durante le quali può succedere di tutto. Perché è vero, come spiega qualcuno, che ormai sempre più donne sono tifose e quindi seguono il calcio, in particolare la Nazionale. Ma è anche vero che c’è chi imbocca la porta e, «ciao ciao, caro, stasera esco con le amiche». O no? No, non tutte escono con le amiche. Come non tutti, parimenti, vanno a casa di amici a vedere la partita o addirittura partono per la Germania per seguire il mondiale in presa diretta.
Lo raccontano gli investigatori privati più famosi, ai quali il lavoro non manca mai, è chiaro, ma che in periodi come questi certo non restano nemmeno un secondo con le mani in mano. Quello delle «infedeltà coniugali» del resto è sempre stato un settore cospicuo del lavoro dei detective. Tornando alle partite, spiega Elio Petroni che «le mogli ne approfittano per uscire, si riuniscono fra di loro, vanno a cena… un caso mi è capitato proprio l’altro giorno: lui usciva per la partita e lei approfittava. Il marito però già aveva qualche sospetto e si è rivolto a noi prima dell’inizio del mondiale: lei l’abbiamo pizzicata con con uno che il calcio non lo calcola proprio». Mondiali a parte, non è questo l’unico caso che Petroni ha trattato in ambito calcistico: «Ricordo qualche tempo fa la storia di una signora che la domenica diceva di andare a vedere la Roma, di cui era grande tifosa. Il marito ha scoperto il tradimento con un abbonamento a Sky: i due amanti avevano una garconniere e lei si era fatta installare Sky per seguire la Roma e poi, se del caso, raccontare al marito la partita». E a proposito della partita, «proprio per domani (oggi, ndr.) abbiamo un servizio di appostamento». Bastano 60 euro l’ora e passa la paura, insomma. D’accordo anche Miriam Ponzi dell’omonima agenzia ed erede del grande Tom Ponzi: «Spesso queste cose succedono. Il meccanismo psicologico è semplice, mio marito mi tradisce col calcio e io mi vendico con un altro. In questi giorni ho trattato la storia di una coppia in cui il marito ha preso un enorme maxischermo a rate costringendo la moglie a trasferirsi nella casa al mare perché lui doveva stare in santa pace con gli amici. I due hanno litigato e lei ha smesso di rispondere al telefono, così lui si è rivolto a noi. La donna l’abbiamo ritrovata a casa del suo ex fidanzato». Claudio Fioretti dell’agenzia Tony Ponzi invece getta acqua sul fuoco: «A noi non risulta un aumento del fenomeno con i mondiali, diciamo che non abbiamo riscontrato nulla di particolare. Perché allora pensare solo alla moglie che tradisce? Chiossà quanti mariti con la scusa del viaggio in Germania…». Già, chissà quanti. Anche se, con la tecnologia moderna, i controlli diventano sempre più pressanti. «Basti pensare al cellulare duplex – chiude Petroni – un cellulare modificato in modo da trasmettere il segnale su un secondo apparecchio. Quando il primo è in funzione, si accende una luce sul secondo e il gioco è fatto, basta alzare e ascoltare: funziona come un walkie-talkie».
di Alfredo Vaccarella Aria
Fonte: Il Tempo.it