Scopre l’adulterio e investe la rivale | Il Tempo

Il tempo Giovedi 19 Dicembre 1996

La moglie insospettita ha assoldato un detective ed ha inseguito la donna che cercava di sottrarsi alle sue ire

Scopre l’adulterio e investe la rivale

In ospedale i coniugi, la giovane amante e l’investigatore privato

LA MINESTRA riscaldata, con il passare del tempo, può non piacere più. Soprattutto se è sempre la stessa. Per cambiare il sapore, gli esperti consigliano di aggiungere un po’ di pepe. Purchè non si esageri. Il signor T.A. dipendente dell’Enel, ha preso alla lettera i consigli e la sua minestra riscaldata è diventata un primo piatto da leccarsi i baffi. Che cosa è successo. Una vita coniugale come tante. Intensa e passionale all’inizio, un po’ meno con il passare degli anni. Stress sul lavoro, noia tra le quattro mura domestiche, qualche problemino sessuale che presto diventa un muro insormontabile. <<Perdonami cara …. non so cosa mi stia accadendo. Sarà la stanchezza, ma no dà segni di vita. Non ci riesco. Ho smarrito il desiderio>>. Delusione dopo delusione, tentativo dopo tentativo, la coppia decide di affidarsi allo specialista. <<Cara, ti prego lasciami libero di sceglierlo da solo. Più mi sento pressato da te e più il problema cresce. Ti prometto che seguirò alla lettera tutti i tuoi consigli>>. A questo punto però il signor T.A. deve essersi ricordato del pepe. Non a caso infatti, ha optato, per uno di quegli specialisti dai capelli biondi, dalle curve prosperose, che portano con scioltezza la minigonna. Seduta dopo seduta, ecco che si verificano i primi segnali. Il fatidico risveglio comincia a manifestarsi. Eccome si manifesta. D’improvviso il sortilegio sembra essere finalmente svanito. Rispolverare le vecchie abitudini, come il corteggiamento, il bacetto, la carezza, fanno sentire il dipendente dell’ Enel con più energia della sua stessa azienda. Pur, ovviamente, non confessando nulla alla consorte, quest’ultima cominci a nutrire qualche sospetto. Per tagliare la testa al toro – è proprio il caso di dirlo – decide di affidarsi a un investigatore privato della capitale. Costui dopo pochi giorni scopre la coppia clandestina. Telefona alla sua cliente e le racconta tutto. La signora (S.P. le sue iniziali) chiede di essere presente. Si danno appuntamento al San Giovanni. Pochi minuti dopo sono a Caracalla, a pochi metri dalla station wagon del marito. I due piccioncini sono dentro, nudi come mamma li ha fatti. A questo punto la signora S.P. perde le staffe. Prende un grosso sasso e lo scaraventa contro il lunotto dell’auto. Grande fracasso. I due amanti escono di getto dall’auto. Lui comincia a correre da una parte con i pantaloni calati, la bionda scappa dal lato opposto. La moglie a bordo della sua “Cinquecento” insegue la rivale. Ma non rispetta uno stop e viene presa in pieno da un’altra auto che sopraggiungeva spedita. La “cinquecento” si ribalda. Si ritrovano tutti all’ospedale San Giovanni per le medicazioni del caso. E come se non bastasse continuano a litigare anche all’interno del pronto soccorso. Volete sapere come è finita? Moglie e marito hanno fatto pace. La terapia dello specialista ha funzionato. Lui ha ritrovato i  bollenti spiriti. E ora vivono felici e contenti. Certo quel detective l’ha combinata grossa? << L’investigatore privato è stato molto incauto – spiega Elio Petroni, molto conosciuto nell’ambiente degli Sherlock Holmes romani, per i quali le storie di “corna” sono pane quotidiano – è assolutamente sconsigliabile portare con se i propri clienti. Bisogna essere più psicologi: in presenza della flagranza si possono avere delle reazioni incontrollabili.>>

 

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