Non c’è tutela della privacy nella propria auto, è quanto emerge da due sentenze della Corte di Cassazione. Con la sentenza numero 12042 la Cassazione assolve 22 persone di Brescia, tra detective privati e clienti dall’accusa di aver spiato il coniuge ponendo dei GPS nelle loro vetture.
La Corte si pronuncia a loro favore perché non esiste una norma che tuteli le conversazioni nelle automobili. In quanto, si legge nella sentenza, “l’autovettura che si trovi in un pubblica via non è ritenuta, da sempre nel diritto vigente, luogo di privata dimora”.
Con sentenza 28251 del 2009 la Corte ribadisce quanto sopra e assolve un l’ex fidanzato che aveva installato, come si legge nella sentenza, “nell’auto della donna nel vano della luce di cortesia un telefono cellulare con suoneria disattivata su cui era impostata la funzione di risposta automatica in modo da consentire la ripresa sonora di quanto avveniva nell’ auto. Ribadendo le stesse ragioni della sentenza del 2008.
Quindi attenzione a tradire nella propria auto, perché la legge consente le intercettazione e poi le prove possono essere portare in tribunale!

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