Blitz quotidiano.

Tradimento, parola di detective: nel 98% dei casi il geloso ha ragione

Attenzione. Nel 98% dei casi il geloso ha ragione, parola di un investigatore privato come Elio Petroni. Che spiega con professionalità in una strapiena sala della casa del Cinema di Roma: ”la gelosia dei miei clienti termina non appena c’è la prova del tradimento, una prova che quasi nessuno vuole poi vedere”.

L’occasione è il Jealousy Day. Al singolare evento, è stata presentata anche una ricerca condotta da Jean Vigo Italia Srl. Un’inchiesta su giovani dai 16 ai 21 anni da cui risulta che ben il 65% degli intervistati è geloso, un dato che sale all’80% se si tiene conto solo dell’universo femminile. Comunque per i giovani la gelosia resta un valore del quale non vergognarsi troppo.

Anzi. Il 63,5% dichiara di averne fatto esperienza e il 48% ha poi dichiarato che i loro sospetti erano fondati e che al 39% è il cellulare ad essere controllato, ma vanno forti anche i social network come Myspace e Facebook (22%). Tra gli interventi di stamani, quello di chi che ha dipinto un parallelo tra gelosia e potere.

”Il geloso vuole essere unico – ha detto il regista Roberto Faenza – e la forma più completa di gelosia è la dittatura”. L’ultimo dato nel segno dell’ottimismo viene dall’investigatore privato, esperto sul campo di gelosia: ”se il 98% di chi sospetta ha ragione, è anche vero che nel 90% dei casi per il colpevole arriva anche il perdono”.

Aumentano i pirati della strada in gonnella: 9% nel 2008

Cresce in Italia il numero di pirati della strada donne: nel 2008 sono state 22, il 9% (ben 13 in più rispetto al 2007, con un +0,5% sul totale in confronto all’anno precedente). Lo ha comunicato l’Osservatorio dell’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale.

L’analisi traccia un identikit della donna-pirata: è piuttosto giovane (età media 29 anni) e sempre più spesso alticcia (nel 2008, il 22,7% delle conducenti identificate dopo una fuga a seguito di incidente aveva superato il limite del tasso alcolico nel sangue previsto per legge).

L’Osservatorio Centauro-Asaps sottolinea pure che a indurre alla fuga una donna al volante dopo un incidente è la paura. Comportamento molto diverso rispetto a quello degli uomini, i quali sostengono di scappare soprattutto per timore di perdere punti patente, per la mancata copertura assicurativa o per non volersi sottoporre all’esame dell’etilometro.